martedì 22 dicembre 2015

Una piccola prigione piena di ignoranza consapevole

C'era un tempo, una civiltà chiamata Lemuria in cui la coscienza e la conoscenza dell'essere umano erano tre volte maggiori rispetto a quella dell'umano medio attuale.
L'istruzione, la scuola era tutt'altra cosa rispetto alla farsa che i giovani devono sorbirsi da millenni, per poter essere accolti nel "triste" mondo degli adulti.
Non c'erano amministratori ne uffici amministrativi nelle scuole, gli unici che gestivano tutto quanto erano i bambini e gli anziani che possiamo riconoscere come insegnanti.
L'impartire l'istruzione alle giovani generazioni non era un lavoro ma un onore sociale, gli anziani si riunivano e decidevano quello che i bambini avrebbero dovuto imparare entro un certo termine.
Non vi era rigidità o punizione, lo studio era come un gioco che andava scoperto poco a poco.
In una classe tipica un anziano e i bambini decidevano insieme quello che si doveva imparare, i bambini all'ora assumevano il controllo e decidevano collettivamente quanto velocemente avrebbero potuto impararlo e lo riferivano all'anziano.
L'insegnate era flessibile ed appoggiava i progetti dei giovani, in seguito sceglievano tra loro un capoclasse (magari a turno) con l'incarico di mantenere e amministrare quello che era il loro obiettivo, al contrario di ora i bambini gestivano la propria istruzione e non si facevano portare di peso tra una materia e l'altra senza la possibilità di decidere cosa è meglio per loro.
I bambini di Lemuria avevano una mentalità elevata e riuscivano spesso a concepire l'intero progetto dell'anno di studio, in un solo giorno.
Così, sia pure senza la conoscenza reale essi predisponevano quello che sentivano essere il miglior modo di imparare, il metodo più veloce e come inserirlo nel loro programma di classe.
Quando sentivano di aver imparato, chiedevano di essere esaminati, erano i bambini a determinare la durata della sessione scolastica in base alla velocità con cui apprendevano.
Non c'erano termini finali stabiliti, non c'erano anni scolastici o voti ma solo l'obiettivo di un certo grado di conoscenza, erano i bambini a decidere il proprio percorso ma capivano perfettamente di dover imparare quello che era necessario.

E' giusto che tutti vi chiediate per quale motivo il sistema scolastico (e di apprendimento in generale) si sia dissociato in modo drastico da quello Lemuriano..., ma sopratutto perchè?
Se la nostra conoscenza e la nostra coscienza si sono devolute così tanto perché altri nostri simili lo hanno ritenuto più opportuno decidendo per noi le cose giuste e sbagliate, chiedetevi chi ha giovato infine di questa nostra "attuale" prigione di "ignoranza"?

Spero troviate la risposta che è dentro di voi.

martedì 8 dicembre 2015

Un messaggio di Maria Maddalena

L'amore non si costruisce sulla debolezza, ma sulla forza di volontà.
Sentirsi deboli e vulnerabili per amore è sbagliato, siamo fatti di quel colore che possiamo chiamare amore, ma senza il tessuto su cui giace lieto non potrebbe esistere nella sua pienezza e questo tessuto lo riconosciamo come la gioia.
Ammalarsi per amore, soffrire per amore sono solo trappole, test che dobbiamo riuscire a superare o non potremmo comprendere appieno la prova che stiamo stancamente e difficilmente tentando di superare.
C'è chi si è perso nel flusso di questo mondo e lo considera un segno di fragilità, per costoro esso non ha più valore di una parola che si può manipolare a seconda della necessità.
L'amore si costruisce con i mattoni della verità, amare significa non trattenere nulla...pur trattenendo quello che può accecare.

Grazie, madre.